Sicurezza per freelance

Mentre il numero di morti e infortuni sul lavoro continua a essere terribilmente alto, oggi è la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Questa Giornata promuove la prevenzione degli incidenti e delle malattie legate al lavoro in tutto il mondo. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che vuole attirare l’attenzione sulla portata del problema e su come la promozione e la creazione di una cultura della sicurezza e della salute possano contribuire a ridurre le morti e gli infortuni sul lavoro.

Ognuno di noi ha la responsabilità di fermare le morti e gli infortuni sul lavoro. Come lavoratori siamo responsabili di lavorare in sicurezza e di proteggere noi stessi e di non mettere in pericolo gli altri, di conoscere i nostri diritti e di partecipare all’attuazione delle misure preventive. Questo è vero anche per i freelance.

Certamente hai già sentito parlare del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/2008, ancora spesso chiamato impropriamente “la 626”, dal nome del vecchio Decreto legislativo del 1994). Se nella tua vita precedente hai lavorato come dipendente, magari il tuo datore di lavoro ti ha fatto fare qualche corso.

Ma invece di pensare ehi, tanto lavoro a casa mia con un computer, cosa mi interessa? aspetta: la sicurezza sul lavoro riguarda anche te che sei freelance (artigiano/a o computer/smartphone dipendente poco importa).
Prima di tutto perché la sicurezza sul lavoro non riguarda solo gli infortuni, ma anche il benessere psicofisico del lavoratore, quindi anche il tuo. Spesso quello del freelance, preso da mille impegni e da clienti che ti vogliono pagare in visibilità, è messo a dura prova.
E poi perché il tuo lavoro dipende da te: se ti fai male o ti ammali chi è che manda avanti il tuo lavoro?

Ma mentre per lo smart working è stato redatto un protocollo che riguarda tra le altre cose la salute e la sicurezza, se cerchi in rete qualche notizia sulla sicurezza per i freelance scoprirai il vuoto cosmico. La legge prende in considerazione i lavoratori autonomi, ma solo coloro che fanno attività manuali, come artigiani e operai edili che lavorano in proprio. Per noi poveri freelance, con professioni spesso cosiddette nuove, invece nemmeno una parola.

Quali sono allora i rischi per i freelance?

Cerchiamo allora di capire quali sono i rischi principali per il tuo lavoro. Non dimentichiamo che anche le persone molto intelligenti e attente possono farsi male, e che anche casa nostra può nascondere tranelli (hai presente il classico mattoncino di plastica dei figli abbandonato proprio dietro il tuo piede no?). Anzi, spesso gli infortuni sul lavoro avvengono proprio quando conosciamo molto bene il luogo di lavoro e l’attività che svolgiamo, perché tendiamo a sottovalutare i rischi e quindi a fare meno attenzione.

Ambiente di lavoro

Come primo passo, indipendentemente dall’attività che svolgi, rendi l’ambiente di lavoro sicuro.
NO a cavi volanti, prolunghe chilometriche, mensole e ripiani sporgenti vicino alla scrivania, impianti elettrici troppo vecchi. Elimina oggetti ingombranti, potenziali ostacoli, oggetti taglienti o appuntiti.
Lo so che sembra un’ovvietà e che sappiamo tutti benissimo che a casa nostra facciamo attenzione a non farci male, ma… Metti che stai lavorando al PC, suona un corriere, ti precipiti a rispondere mentre nel frattempo suona anche il telefono. È molto difficile in questa circostanza fare anche attenzione a non inciampare o scivolare o a non sbattere contro l’oggetto lasciato in mezzo ai piedi.

Un ambiente sgombro da pericoli e sicuro permette di evitare incidenti anche banali.

Ergonomia

In rete vedi foto di uffici strepitosi con poltrona di pelle e scrivania grossa come la tua camera da letto e pensi che vorresti lavorare in un posto così, magari sedendo davanti a una vetrata vista mare. In realtà poi la tua scrivania è il tavolo della cucina, uno spazio ricavato a fatica tra l’ultimo disegno dei tuoi figli, le pentole da lavare e il gatto che ha deciso di dormire proprio lì.
Anche a me è successo di lavorare appollaiata in pochi centimetri quadrati o seduta su una sedia scomodissima della piscina, mentre aspetto che i figli finiscano la lezione di nuoto. Questa però dovrebbe essere un’eccezione.
Avere una scrivania di altezza e dimensioni adeguate e possibilmente dedicata alla tua attività e una sedia regolabile e adatta a lunghe ore seduti davanti ad uno schermo è importante.

Assumere posizioni sbagliate porta a dolori muscolari e tensioni, che alla lunga, oltre a farci passare le notti insonni e i pomeriggi dal medico influiscono sul nostro rendimento lavorativo e sul nostro umore.

Videoterminali

La legge ritiene il passare molte ore davanti ad uno schermo un rischio per la salute dei lavoratori dipendenti e stabilisce alcune regole. Anche se non siamo dipendenti, queste regole valgono anche per noi.
È importante staccare gli occhi dallo schermo facendo pause regolari, sia per alzarci e riattivare muscoli e circolazione, sia per evitare di affaticare gli occhi. Non abbiamo nessuno che controlla quante pause facciamo, ma se temiamo di dimenticarcelo bastano un semplice timer da cucina o una sveglia da impostare sullo smartphone. La legge prevede una pausa di 15 minuti ogni due ore. Suggerisce anche di variare le mansioni per non trascurare la produttività e per evitare il rischio di lavori ripetitivi, che provocano calo dell’attenzione e quindi maggiori probabilità di infortuni.
Non vale però staccare gli occhi dal PC per incollarli allo smartphone. Piuttosto prepariamoci una tisana o usciamo sul balcone a prendere un po’ d’aria o, per seguire la legge, dedichiamoci ad altre attività, tipo preparare il pranzo o fare qualche esercizio di stretching.

Inquinamento indoor

Qualsiasi luogo chiuso ospita sostanze inquinanti, a volte anche pericolose. Umidità, condizionatori non puliti, colle e vernici dell’arredamento possono provocare allergie nelle persone sensibili e malattie respiratorie. Nei luoghi di lavoro questi rischi devono essere presi in considerazione, ma anche a casa tua puoi diminuire il livello di inquinanti soprattutto cambiando spesso aria e tenendo puliti impianti di condizionamento e riscaldamento. Il ricambio d’aria, tra l’altro, permette di far entrare nella stanza aria più ricca di ossigeno, che aiuta il nostro cervello a lavorare meglio.

Illuminazione e microclima

Una corretta illuminazione e una temperatura gradevole ci permettono di lavorare meglio, di non affaticare la vista e di distrarci con meno frequenza. Inoltre, lavorare in una stanza ben illuminata migliora il nostro umore e ci allontana dalla voglia di inviare mail di fuoco al cliente che non paga.

Stress

Stiamo davanti al nostro PC per ore, senza nessuno con cui parlare se non un’agenda stracolma di impegni che ci guarda come Jack Nicholson in Shining dall’angolo della scrivania. Abbiamo to-do list che spaventerebbero anche un monaco buddista e i conti da far quadrare. Il rischio di scoppiare è molto molto vicino.
Allora ricaviamoci del tempo per noi (lo so, è difficile, ma si può deve fare). Prendiamo un caffè con un’amica, usciamo a fare una passeggiata, iscriviamoci ad un corso che ci piace, partecipiamo a incontri di freelance. A volte basta anche una chiacchierata su Skype o Whatsapp con il collega. Non isoliamoci. Ricordate? Se non stiamo bene non possiamo lavorare bene.

Ora che sapete a quali rischi andate incontro con il vostro “tranquillo lavoro al PC”, cercate di prendere delle buone abitudini. Nella vostra formazione includete anche un po’ di sicurezza, cercate corsi sulla sicurezza online (ce ne sono di gratuiti o a prezzi davvero bassi), ma soprattutto promuovetela a stile di vita.

Farsi male o ammalarsi è facile, anche a casa nostra. Se stiamo bene lavoriamo meglio e la nostra produttività aumenta.