Lavorare rispettando la Terra

La nostra Terra sta male, ce lo dicono i dati dell’ultimo rapporto IPPC, e ce lo dice lei stessa attraverso alluvioni, siccità, pandemie. Oggi è la sua giornata, nata nel 1970 negli Stati Uniti come modo per ricordare che la Terra è nostra e che dobbiamo prendercene cura tutti insieme.

Se vogliamo che i benefici per il nostro pianeta siano concreti ed efficaci, però, dobbiamo prendercene cura tutti i giorni, non solo il 22 aprile di tutti gli anni. Tutti noi singolarmente possiamo fare qualcosa per migliorare lo stato del pianeta, anche attraverso il nostro lavoro.

Un aspetto che amo molto dell’essere freelance è che posso prendere decisioni autonomamente, senza dover aspettare approvazioni di superiori, uffici acquisti, o di una direzione magari non troppo illuminata. Quando ho iniziato la mia nuova avventura professionale, una cosa che ho deciso subito di fare è stata di limitare sprechi e consumi e di fare scelte che andassero a favore dell’ambiente. Tra l’altro, complice la crisi di questi ultimi anni, credo che molti di noi abbiano imparato a non sprecare e soprattutto a risparmiare ogni volta.

Una maggiore attenzione ad alcuni aspetti lavorativi e gesti quotidiani porta anche ad una migliore organizzazione, oltre a far bene all’ambiente e a permetterci di ridurre spese e sprechi.

Ecco allora alcuni gesti che puoi compiere ogni giorno per celebrare la nostra Terra. Lo sai vero che bastano 21 giorni per acquisire una nuova abitudine?

Digitale e prodotti riciclati

Grazie a computer, dispositivi elettronici, sistemi di organizzazione del lavoro in remoto, ecc. oggi il consumo di carta (spesso inutile, diciamocelo pure) è notevolmente diminuito. Se però come me sei un’amante della carta per prendere appunti, scrivere bozze e fare disegnini durante le riunioni, puoi usare carta riciclata. E se i quaderni in carta riciclata dal colore marroncino ti fanno ribrezzo, sappi oggi ci sono delle chicche di cancelleria che ti permettono di soddisfare i tuoi sogni più segreti in materia e allo stesso tempo di non abbattere inutilmente altri alberi.

Quando fai acquisti, poi, cerca i prodotti con il marchio FSC. La carta usata per i prodotti che hanno questo marchio proviene da foreste gestite in modo responsabile, dove gli alberi tagliati vengono sostituiti con alberelli nuovi che, tra l’altro, assorbono una quantità maggiore di anidride carbonica mentre crescono.

Se stampi dei documenti che ti servono per il lavoro, ma che non devi per forza conservare, quando non ti servono più usa i fogli ormai inutilizzabili per prendere appunti sul retro (o per scriverci la lista della spesa, se come me non digiti le tue liste direttamente sullo smartphone).
Per il PC acquista cartucce eco-compatibili e ricorda che se hai un’attività professionale non puoi semplicemente gettare nella spazzatura la tua cartuccia o il toner, ma devi smaltirli come un rifiuto speciale (cerca smaltitori autorizzati).

Riduci riscaldamento e aria condizionata

Se lavori in solitaria e non hai esigenze particolari di abbigliamento, puoi vestirti a strati stile omino della Michelin durante l’inverno o passare all’abbinata (poco chic ma tanto comoda) T-shirt + pantaloncini e infradito durante l’estate. Inoltre, lavorare in un ambiente surriscaldato oltre a essere poco piacevole, è uno spreco di risorse, come pure lo è congelare in un ambiente troppo freddo durante l’estate perché il condizionatore è acceso al massimo.
Con la situazione energetica attuale e il nuovo Decreto Legge in vigore dal 1 maggio, che impone un limite al condizionamento e al riscaldamento degli ambienti, dovremo comunque fare di necessità virtù.

Prova a spostare altrove il tuo ufficio (in casa, nello studio o proprio andando a lavorare in altri spazi dal clima migliore se puoi) o la postazione di lavoro (vicino al caminetto a gennaio e sul balcone a luglio).

Accendi la luce solo quando è strettamente necessario

L’illuminazione sul luogo di lavoro è molto importante. Tenere la luce sempre accesa, anche quando l’illuminazione naturale è sufficiente, d’altra parte è uno spreco, un consumo inutile e un danno per l’ambiente (e il portafogli). Se non hai la fortuna di uno studio con una immensa vetrata (o di una scrivania proprio sotto una finestra da tetto), puoi cercare soluzioni che combinano il tuo benessere psico-fisico, l’attenzione per l’ambiente e un taglio notevole alla bolletta. Ad esempio, puoi usare un’illuminazione a risparmio energetico, ma anche pensare a luci a tempo, che si spengono quando la fotocellula non rileva più nessun movimento.

Leggi on-line

O se proprio preferisci la carta, sai che un abbonamento è ancora più ecologico della lettura digitale?

Una ricerca commissionata una decina di anni fa dall’organizzazione commerciale Sveriges Tidskrifter (l’associazione svedese degli editori) in collaborazione con aziende del settore cartario, ha voluto analizzare gli sprechi e i consumi derivanti dalla lettura di testi/riviste cartacee e la lettura degli stessi testi su internet. Si è trattato di un vero e proprio studio del ciclo di vita del prodotto, che ha preso in considerazione tutte le fasi dalla produzione fino alla lettura e smaltimento del prodotto.

I risultati sono stati sorprendenti: chi legge su internet consuma di più di chi legge una rivista cartacea.

Una rivista cartacea ha sì un impatto notevole nella fase di produzione (carta, stampa, distribuzione), se si considerano consumi di materie prime, acqua, elettricità, combustibili, ma una stessa rivista può essere letta da più persone. Inoltre, la carta è un materiale riciclabile.

Una rivista on line ha un impatto decisamente inferiore per quanto riguarda la produzione (non dimentichiamo però l’impatto dei prodotti tecnologici sull’ambiente), tuttavia richiede un consumo di energia elettrica ogni volta che qualcuno la legge o ne riprende la lettura. Una rivista cartacea invece può essere presa in mano più volte dallo stesso lettore o addirittura letta da numerosi lettori (si pensi alle copie nelle biblioteche) senza consumi aggiuntivi.

Valuta se è necessario esserci di persona

Dopo due anni di vita a distanza io per prima non ne posso più di seguire corsi e riunioni da uno schermo, anche se per i pigri e gli introversi Zoom e affini sono stati una benedizione.
Certamente, ci sono situazioni in cui non è possibile incontrarsi a distanza oppure è auspicabile parlarsi a quattr’occhi senza uno schermo a dividerci.
In questi casi, quando devi raggiungere i tuoi clienti o partecipare a corsi e manifestazioni, ottimizza gli spostamenti in auto, magari condividendo il percorso con colleghi e amici, in modo da non percorrere tratti inutili e deviazioni lunghissime. Se possibile preferisci mezzi di trasporto meno inquinanti (ad esempio il treno invece dell’aereo), oppure la bicicletta per andare al lavoro (tra l’altro fai anche attività fisica).

Per tutti gli altri casi (la riunione lampo, un breve incontro con il cliente) preferisci la cara vecchia telefonata o una delle millemila piattaforme di collegamento a distanza. Risparmi tempo (tra l’altro in genere con questa modalità le riunioni durano meno) e sicuramente inquini molto meno.

Informati e diffondi queste abitudini

La salute della Terra ha molte conseguenze sulle nostre vite, a breve e a lungo termine, anche quando non siamo direttamente coinvolti da eventi meteo estremi. Guerre, carestie, migrazioni sono una delle altre facce del surriscaldamento del pianeta.
Trovi moltissimi libri sull’argomento, non sto io a dirti quali leggere*, però fatti un favore: informati.

Quello che ho scritto in questo post non è nulla di nuovo, ma nonostante la pandemia e la situazione davvero al limite per la nostra Terra, non sempre ci pensiamo. Per pigrizia, comodità o perché “abbiamo sempre fatto così”, spesso facciamo scelte che hanno un grosso impatto sull’ambiente. Invece, nella maggior parte dei casi, l’importante è far diventare queste nuove strategie un’abitudine e diffonderle, in modo che un numero sempre maggiore di persone sia consapevole che qualcosa possiamo fare anche noi nel nostro piccolo.

 

 

*In lista di attesa sul comodino ho questi tre libri:

– Effetto serra, effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l’Italia in prima linea di Grammenos Mastrojeni e Antonello Pasini Chiarelettere, 2017

– Il pianeta tossico di Giancarlo Sturloni, Piano B Edizioni

– Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi di Jonathan Safran Foer, Guanda, 2019 (Tradotto da Irene Abigail Piccinini)