Gli effetti dell’ammoniaca sull’uomo

La notte appena trascorsa, a seguito di un bombardamento nella città di Sumy, si è verificata una fuoriuscita di ammoniaca da un impianto di produzione. Per fortuna sembra che la situazione sia sotto controllo, perché l’ammoniaca è tossica per l’uomo e provoca anche danni all’ambiente. In questo breve post vi spiego quali sono i danni che l’ammoniaca può provocare.

La carta d’identità dell’ammoniaca

L’ammoniaca (formula chimica NH3) è un gas tossico incolore, solubile in acqua e con un odore pungente caratteristico. È più leggera dell’aria, pertanto l’ammoniaca gassosa non si accumula in aree a bassa quota, come invece avviene per quei gas che sono più pesanti dell’aria. Può accadere che subito dopo un rilascio di ammoniaca gassosa pressurizzata, questa si accumuli a livello del suolo finché la nuvola di aerosol non si diluisce e comincia a salire.

L’ammoniaca oggi viene prodotta a partire da azoto e idrogeno. Il principale processo produttivo è il processo Haber-Bosch, che fa reagire azoto e idrogeno con l’aiuto di alcuni catalizzatori, vale a dire metalli pesanti usati in quantità molto piccole che hanno il compito di accelerare la reazione rendendola compatibile con i tempi richiesti a livello industriale. Esistono processi alternativi che differiscono sostanzialmente per la pressione a cui si fa avvenire la reazione e quindi per l’apparecchiatura richiesta per la sintesi.

Il metodo per ottenere l’ammoniaca è stato messo a punto negli anni della Prima guerra mondiale e ha avuto impulso proprio per motivi bellici. L’ammoniaca, infatti, è una materia prima fondamentale per produrre acido nitrico e, da questo, gli esplosivi.

Oggi l’85% dell’ammoniaca prodotta viene trasformata principalmente in fertilizzanti e polimeri. Altri usi sono come solvente, intermedio industriale, nella produzione di tensioattivi e detergenti e di esplosivi.

L’ammoniaca è anche prodotta naturalmente dall’organismo umano, da parte di organi e tessuti o da parte dei batteri che vivono nell’intestino. È un elemento chiave nel metabolismo dei mammiferi e ha un ruolo essenziale nella regolazione dell’equilibrio acido-base e nella biosintesi di amminoacidi non essenziali. Il corpo umano smaltisce naturalmente l’ammoniaca prodotta e quella proveniente da fonti esterne. L’ammoniaca ha un effetto tossico nel caso in cui la sua assunzione superi la capacità di smaltimento.

Effetti sulla salute umana

L’ammoniaca è una sostanza corrosiva e i principali effetti tossici sono confinati ai siti di contatto diretto (pelle, occhi, apparato respiratorio, bocca). Si tratta di effetti acuti e immediati.

Una volta rilasciata nell’ambiente, l’ammoniaca gassosa reagisce molto velocemente con l’umidità presente negli occhi, nella bocca, nella gola, nei polmoni e sulla pelle di una persona.
Forma idrossido di ammonio, un composto caustico, che ha un pH più alto dell’acqua e può danneggiare il sistema respiratorio, provocare disturbi alla vista e irritare o bruciare la pelle al contatto. L’azione caustica dell’idrossido di ammonio danneggia le membrane cellulari, causando il rilascio di altro liquido che reagisce ulteriormente con l’ammoniaca, perpetuando gli effetti sul corpo umano. L’elevata tossicità dell’ammoniaca è anche dovuta al fatto che, disciolta nel sangue, ne aumenta il pH e aumenta l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno, tanto da renderla incapace di rilasciarlo ai

tessuti.

In caso di ingestione, c’è il pericolo di una perforazione dell’esofago e dello stomaco dovuta al forte effetto corrosivo della sostanza. A contatto con gli occhi provoca ustioni, gravi lesioni oculari e pericolo di cecità. In caso di inalazione provoca irritazione delle vie respiratorie, tosse e difficoltà respiratorie; a concentrazioni molto elevate provoca un senso di soffocamento. Se viene a contatto con la pelle, l’ammoniaca provoca gravi ustioni e causa ferite che guariscono lentamente.

L’ammoniaca, inoltre, è una molecola tossica soprattutto per il sistema nervoso.

Come effetti a lungo termine, una inalazione cronica o ripetuta del vapore può provocare infiammazione cronica del tratto respiratorio superiore. I polmoni possono essere danneggiati per un’esposizione ripetuta o prolungata che può causare una broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

Per quanto riguarda invece gli effetti dell’ammoniaca sull’ambiente, ad alta concentrazione provoca l’ingiallimento e la caduta delle foglie degli alberi. È anche molto tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

È facile vedere come un rilascio di ammoniaca da un impianto di produzione sia pericoloso per la popolazione che abita nelle zone circostanti, oltre che per chi lavora nello stabilimento.

Guerre e inquinamento

Un effetto a lungo termine delle guerre è l’aumento dell’inquinamento.
Incendi, fuoriuscite di prodotti chimici, inquinamento dell’aria, ma anche di suolo e acqua dovuti a sversamenti, residui di armi ed esplosivi, costituiscono un problema che durante la guerra non viene più di tanto tenuto in considerazione, se non ci sono pericoli immediati per la popolazione civile.
Gli effetti di queste azioni possono però costituire un problema per anni anche dopo la chiusura di un conflitto. L’Ucraina è un paese agricolo: terreni e acque inquinati provocano danni alla produzione futura di grano e altri prodotti agricoli.

Come Valigia Blu dice molto meglio di me, la certezza sedimentata da secoli di conflitti armati è una: ogni conflitto bellico è anche un disastro ambientale. La fuoriuscita di ammoniaca è un esempio, ma i danni per l’ambiente di una guerra si vedranno purtroppo anche a distanza di anni. E i danni all’ambiente portano con sé altre guerre, migrazioni e problemi climatici.