Sembra che il COVID-19 abbia creato un’altra epidemia, o per lo meno l’abbia resa più evidente. Le cosiddette fake-news ormai imperano ovunque, possono provocare danni, possono supportare una guerra.
Per chi si diverte invece a smascherare le bufale, ecco un libro molto simpatico di Silvano Fuso: La falsa scienza.
Il presupposto alla base del libro è che gli scienziati, per famosi, preparati e geniali che siano, sono uomini. L’essere uomini come tutti gli altri li rende soggetti a errori e idee strambe, fatte in buona o in mala fede. Credo che negli ultimi tempi questo aspetto sia del tutto evidente.
Nel primo caso, l’entusiasmo per una nuova scoperta, l’ambizione, la cattiva interpretazione dei dati o sbagli anche più grossolani, ma inavvertiti, possono portare a scoprire processi, cure, sostanze nuove che in seguito vengono dimostrati non esistenti o non possibili. Può esserci il caso dello scienziato solitario, convinto di una nuova teoria, ma ci sono anche casi di errori collettivi. Un esempio è rappresentato dalla poliacqua, una presunta nuova forma dell’acqua scoperta negli anni ’60, che dopo qualche anno si è rivelata una bolla di sapone, nulla più che semplice acqua contaminata da impurezze.
Alcune false scoperte si sono rivelati scherzi progettati da scienziati burloni e molto creativi, che tuttavia hanno avuto un qualche seguito, anche se magari per poco.
Non mancano però i casi in cui scienziati consapevoli e in mala fede hanno contribuito a diffondere notizie false per ambizione, motivi economici o di fama, per ragioni politiche o militari. Questo è vero specialmente nel settore medico.
Silvano Fuso ci racconta le storie di tante scoperte fasulle, dividendole in sei categorie principali: quella di abbagli singoli o di una collettività, presi per lo più in buona fede; un gruppo di frodi volontarie, per lo più nel campo della biologia e della medicina; una terza parte dedicata a invenzioni e idee folli, come l’eugenetica; una parte in cui la scienza si confonde con la metafisica; un quinto gruppo che tratta di teorie rivoluzionarie come quella del ghiaccio cosmico e infine una serie di racconti dedicati alle medicine miracolose, tra cui cure miracolose contro il cancro, poi rivelatisi delle vere e proprie bufale, quando non pericolose per i pazienti.
Ogni falsa scoperta inizia con un racconto dell’autore, inventato o preso a prestito dalla letteratura, che spiega al lettore cosa sarebbe successo se la scoperta si fosse rivelata vera.
Cosa succederebbe se per sapere quante medicine prendere e quando dovessimo affidarci a un astrochimico – un misto tra un chimico, un medico e un astrologo? O se invece del pieno di benzina bastasse riempire di acqua un serbatoio apposito per viaggiare migliaia di chilometri? Visto il prezzo attuale dei carburanti qualcuno direbbe magari! Anche se a situazione idrica non siamo messi così bene.
Dopo un breve e divertente racconto, l’autore ci racconta la storia della scoperta e del suo o suoi scopritori, l’impatto che ha avuto sulla società, come è stato smascherato l’inganno.
Ci mette anche in guardia dal fatto che alcune teorie, anche se si sono dimostrate fasulle e ingannevoli, sono ancora oggi sostenute da gruppi di sedicenti scienziati, che spesso gridano al complotto. Caratteristica comune di questi “geni solitari” infatti è l’avversione per la scienza ufficiale, il pensiero che la scienza ufficiale nasconda le loro scoperte e cerchi di soffocarle per il male di tutti. Questi geni sono creativi e solitari, non fanno parte di una comunità di pari e combattono contro l’indole conservativa degli altri scienziati.
Un libro divertente e interessante, che ci racconta come anche gli scienziati possono sbagliare, ma che la scienza, se è sana e praticata in modo corretto, ha sempre trovato gli sbagli prima o poi.
Spesso gli scienziati sbagliano, ma una pratica corretta della scienza li porta a capire l’errore. Non sono rari i casi in cui gli stessi sostenitori di un’idea straordinaria e folle hanno poi ammesso il loro sbaglio di fronte alla comunità scientifica.
Altra cosa, l’autore ammette la natura conservatrice della scienza e che in alcuni casi teorie considerate strampalate si sono poi rivelate corrette, anche se inizialmente non accettate dalla comunità scientifica. In questi casi però, queste nuove teorie sono state supportate da prove scientifiche, oggettive e ripetibili da altri. Come dice Fuso,
“Scetticismo non vuol dire incredulità a priori, ma significa semplicemente pretendere prove adeguate prima di accettare qualsivoglia informazione”.
Vi consiglio questa lettura, uscita qualche anno fa ma oggi davvero attuale, per la precisione delle informazioni, la piega divertente delle storie e la follia delle scoperte, ma anche per la giusta lunghezza di ogni episodio, che spiega tutto il necessario senza diventare noioso, pedante o troppo difficile. E per provare a diventare tutti almeno un po’ scettici.